Page 14 - RelazioneADI
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endo strettamente correlato all’articolazione dei Sistemi sanitari regionali, il tasso di
anziani assistiti in ADI e la percentuale di spesa sanitaria dedicata presentano, a testimonianza
di una forte disomogeneità nell’offerta tra una Regione e l’altra, un’ampia varietà. Secondo il
V Rapporto di Network Non Autosufficienza, nel 2013 le Regioni con una più alta quota di
anziani in ADI sono state Emilia-Romagna (11,8%), Toscana (10.6), Friuli Venezia Giulia (6,9%),
Basilicata (6.3%) e Veneto (5.7%); mentre Valle d’Aosta (0,3%), Trentino Alto Adige (2%),
Piemonte (2,6%) hanno registrato i tassi più bassi8. Il tasso di anziani in Assistenza domiciliare
integrata nelle Marche, territorio d’interesse, è pari al 2.9%, lievemente inferiore alla media
nazionale del 4,8%.
Ad un progressivo, se pur esiguo, trend di crescita del numero di casi trattati in ADI dalla sua
nascita ad oggi, corrisponde una crescente riduzione del numero medio di ore di assistenza
per ogni singolo caso trattato. Le ore di assistenza di ADI, dopo essere aumentate fino al 2001,
si sono costantemente ridotte con il passare degli anni. Infatti, le ore medie annue sono
passate da 16 nel 1997 a 27 nel 2001, per poi scendere a 23 nel 2005, 20 nel 2007 ed arrivare
a 17 nel 2013, ultimo dato disponibile.
Ciò non di meno, una delle criticità con le quali le forme di Assistenza domiciliare integrata
debbono confrontarsi è la scarsa intensità delle risposte fornite: in molti sistemi di intervento
il rafforzamento del servizio realizzato negli anni risulta infatti ancora insufficiente, talvolta
addirittura occasionale se confrontato con la quotidianità del bisogno, soprattutto se si
considera il fatto che spesso all’incremento numerico di utenti si accompagna una
diminuzione delle ore di servizio pro capite, che non basta quindi a garantire ai casi complessi
un’adeguata intensità assistenziale.
6 Cittadini assistiti e prestazioni erogate
Venendo ora all’esame dei dati che descrivono l’azione della cooperativa Assistenza 2000, dal
2012 al 2018 i cittadini assistiti sono aumentati da 7.605 a 12.651; solo in una annualità, tra il
2012 e il 2013, vi è stata una contenuta diminuzione del numero di utenti.
L’aumento medio di assistiti, se si considera l’intero territorio, è dell’11% all’anno. Va tuttavia
tenuto presente che questi dati complessivi derivano dalla somma di due distretti che, come
si vedrà, evidenziano situazioni diverse: nel distretto di Ascoli Piceno, una situazione
consolidata con numeri costanti, nel distretto di San Benedetto del Tronto, un servizio prima
gestito in forma ridotta con dipendenti pubblici, viene affidato a Assistenza 2000 nel 2014 e
cresce in modo significativo sia in termini di numero di cittadini assistiti che di prestazioni
erogate nei cinque anni considerati.
8 Al contrario, Valle d’Aosta e Trentino Alto-Adige presentano il più alto tasso di anziani in SAD, rispettivamente
pari al 5,3% e al 4,3% del totale.
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anziani assistiti in ADI e la percentuale di spesa sanitaria dedicata presentano, a testimonianza
di una forte disomogeneità nell’offerta tra una Regione e l’altra, un’ampia varietà. Secondo il
V Rapporto di Network Non Autosufficienza, nel 2013 le Regioni con una più alta quota di
anziani in ADI sono state Emilia-Romagna (11,8%), Toscana (10.6), Friuli Venezia Giulia (6,9%),
Basilicata (6.3%) e Veneto (5.7%); mentre Valle d’Aosta (0,3%), Trentino Alto Adige (2%),
Piemonte (2,6%) hanno registrato i tassi più bassi8. Il tasso di anziani in Assistenza domiciliare
integrata nelle Marche, territorio d’interesse, è pari al 2.9%, lievemente inferiore alla media
nazionale del 4,8%.
Ad un progressivo, se pur esiguo, trend di crescita del numero di casi trattati in ADI dalla sua
nascita ad oggi, corrisponde una crescente riduzione del numero medio di ore di assistenza
per ogni singolo caso trattato. Le ore di assistenza di ADI, dopo essere aumentate fino al 2001,
si sono costantemente ridotte con il passare degli anni. Infatti, le ore medie annue sono
passate da 16 nel 1997 a 27 nel 2001, per poi scendere a 23 nel 2005, 20 nel 2007 ed arrivare
a 17 nel 2013, ultimo dato disponibile.
Ciò non di meno, una delle criticità con le quali le forme di Assistenza domiciliare integrata
debbono confrontarsi è la scarsa intensità delle risposte fornite: in molti sistemi di intervento
il rafforzamento del servizio realizzato negli anni risulta infatti ancora insufficiente, talvolta
addirittura occasionale se confrontato con la quotidianità del bisogno, soprattutto se si
considera il fatto che spesso all’incremento numerico di utenti si accompagna una
diminuzione delle ore di servizio pro capite, che non basta quindi a garantire ai casi complessi
un’adeguata intensità assistenziale.
6 Cittadini assistiti e prestazioni erogate
Venendo ora all’esame dei dati che descrivono l’azione della cooperativa Assistenza 2000, dal
2012 al 2018 i cittadini assistiti sono aumentati da 7.605 a 12.651; solo in una annualità, tra il
2012 e il 2013, vi è stata una contenuta diminuzione del numero di utenti.
L’aumento medio di assistiti, se si considera l’intero territorio, è dell’11% all’anno. Va tuttavia
tenuto presente che questi dati complessivi derivano dalla somma di due distretti che, come
si vedrà, evidenziano situazioni diverse: nel distretto di Ascoli Piceno, una situazione
consolidata con numeri costanti, nel distretto di San Benedetto del Tronto, un servizio prima
gestito in forma ridotta con dipendenti pubblici, viene affidato a Assistenza 2000 nel 2014 e
cresce in modo significativo sia in termini di numero di cittadini assistiti che di prestazioni
erogate nei cinque anni considerati.
8 Al contrario, Valle d’Aosta e Trentino Alto-Adige presentano il più alto tasso di anziani in SAD, rispettivamente
pari al 5,3% e al 4,3% del totale.
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